giovedì 24 maggio 2012

No Eurobond: ragioni della Merkel ed aleatorietà di Hollande e Monti.


 Bene, anzi benissimo il no di Angela Merkel agli Eurobond. Con gli Eurobond infatti non si fa nessun progetto serio e vero di sviluppo economico, né a livello nazionale né europeo, ma, semplicemente, si sposta un mostro da un piano ad un altro: da quello nazionale a quello sovranazionale. Il mostro - non minimamente intaccato - resta lì, più bello e più forte che mai. Nè, tantomeno, si va ad intaccare o a colpire la macchina genera mostri che lì era e lì rimane. La macchina genera mostri sono le leggi di presunta liberalizzazione che - per gli USA ma incide e vale anche per l'Europa - dal 1979 hanno pilotato fuori dal contesto del Glass Steagall Act del 1933 e poi il Gramm-Leach-Blealy Act del 1999 che lo hanno del tutto accantonato ed hanno di fatto istituito i famigerati "derivati". Soli quattro anni dopo essi costituivano una bolla per i soli USA di 197.000 mld di $ a fronte di un PIL di 37.000. Nel 2007 la bolla ormai giunta a quota 595.000 mld di $ a fronte di 55.000 mld di PIL scoppia e provoca la crisi di cui ancora oggi abbiamo gli strascichi. Poiché non potevano lasciarsi fallire importanti banche, imprese finanziarie e non, enti e società, sono intervenuti gli Stati sovrani: di fatto una maxi operazione finanziaria il cui esito è stato quello di un primo spostamento del mostro: dal privato al pubblico. Debiti privati, causati da privati e dal loro agire incauto ed illecito sono stati trasformati in debito pubblico. Ovviamente a nessuno dei vari banchieri e finanzieri si è chiesto di rendere conto anche penalmente delle proprie azioni. Sono lì, magari li si è anche promossi. I loro conti li paghiamo tutti noi, ogni volta ad es. che andiamo a fare benzina o la spesa. Li paghiamo noi privati cittadini quando un certo dott. Mario Monti, già uomo della Goldmann - Sachs, si fa venire una bella ideuzza di niente per ridurre lo Spread: telefona a Draghi, altro emerito, fammi un favore: togli il vincolo ai 1.000 mld di euro che la BCE sta stanziando per imprese e privati e lascia invece una semplice indicazione preferenziale. Risultato: le banche con quei soldi invece di finanziare imprese e cittadini, ossia l'economia reale, hanno acquistato BTP e lo Spread è sceso e gl'imprenditori ed i privati in compenso si sono anche suicidati. Bravi! Ci voleva una laurea in economia per una minchiatina di queste. Tre settimane dopo lo Spread ha cominciato a risalire a dimostrazione del fatto che si trattasse appunto di una minchiatina di niente. Adesso, grazie all'aiuto di Holland, si è partorita una nuova idea geniale: il mostro che ieri da uomo di Goldmann Sachs si è contribuito a spostare dal piano privato a quello pubblico, lo spostiamo da quello pubblico nazionale a quello pubblico sovranazionale. E bisognava essere in due per concepire una nuova minchiata di queste! La Merkel, che, di contro, ha la serietà teutonica, ha ragionissima a dire di no ed a dirlo con forza, ad esigere politiche economiche vere, che chi ci vuole stare ci stia e chi no se ne esca. E' giustissimo dire no ai trucchetti dei bancarellisti del giochino delle tre carte, come quelli che per vent'anni abbiamo avuto in Italia - e non solo, sic! - e che ci hanno portato qua dove siamo. Spostare il mostro significa non solo non risolvere nulla, ma accrescerlo ulteriormente.
francesco latteri scholten.

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