lunedì 17 giugno 2013

Papa Francesco: non abbiate paura di compromettervi...



"Non abbiate paura ..." è l'eco di parole che da vicino rimandano lontano. Le ha pronunciate Benedetto XVI, le ha pronunciate in un discorso celeberrimo Giovanni Paolo II, ma il rinvio si volge indietro nei secoli e nei millenni, fino a giungere a ns Signore, e, a ruota, a San Paolo. Papa Francesco vi aggiunge due sole parole:di compromettervi. Ma proprio esse saltano i secoli e rimandano direttamente a San Francesco e più oltre, direttamente a ns Signore. Il cristiano autentico, così il Papa, è un uomo che non ha timore nella carità di mettere in gioco tutto sé stesso e, se necessario, di compromettere sé stesso e la propria immagine, di "sporcarsi le mani". "Il cristiano è un rivoluzionario." E, vengono in mente le parole celebri del più grande filosofo del Novecento, che in campo di concentramento, tenuto insieme a Padri Gesuiti, stava per convertirsi, le parole di una delle opere più celebri del secolo appena passato, "Le mani sporche": "Come ci tieni alla tua purezza, ragazzo mio! Quanta paura hai di sporcarti le mani. Ebbene, resta puro! A cosa ti servirà e perché vieni in mezzo a noi? La purezza è un'idea da fachiri e da monache. Voialtri, gl'intellettuali, gl'anarchici borghesi, ne traete il pretesto per non fare nulla. Non fare nulla, restare immobili, serrare i gomiti contro il corpo, portare dei guanti. Io, ho le mani sporche. Fino ai gomiti: le ho immerse nella merda e nel sangue." Il rinvio a Cristo è diretto e gl'episodi - dal battesimo ad opera del Battista, alle nozze di Cana, alla cena con Matteo il pubblicano, l'esattore usuraio dell'epoca che diverrà discepolo, alla peccatrice, all'adultera - sono tanti, tantissimi. "Non abbiate paura," perché se sulla barca c'è Cristo, anche il mare ed il vento taceranno. L'uomo nuovo che è il cristiano è anche questo: è un uomo che ha lasciato alle sue spalle anche la propria immagine perché non persegue più il proprio egoismo e l'accrescimento di sé, segue invece il Signore sulle strade del mondo piene di bisogno, di sofferenza, di dolore, di sporcizia. E' la drammaticità della vita in cui è necessario calarsi. Sono le situazioni nelle quali bisogna dare la testimonianza vera: meno pieni di sé, più poveri, per accrescere l'altro. E, a spiegare bene chi sia l'altro ci pensa la parabola del Buon Samaritano.

francesco latteri scholten.

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