sabato 1 giugno 2013

Legge finanziamento Partiti: Italia a Multinazionali, fuori da Europa e senza Welfare.


Festeggiamo il 2 guigno con l'assassinio del 2 giugno: decapitata la rappresentanza politica di lavoratori, studenti, giovani, disoccupati, pensionati etc., in una parola del 90% del popolo italiano. La rappresentanza politica e con essa la politica stessa è consegnata totalmente alle multinazionali ed alle grandi lobby. Un nuovo ritorno allo Statuto Albertino, anzi, a prima ancora: abbattuta una delle più grandi conquiste della Costituzione repubblicana. La nuova legge dipinge un quadro in aperto contrasto con l'art. 3 della ns Costituzione: "... E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e la eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." La politica è consegnata di fatto nelle mani dei potentati economici e asservita agl'interessi di questi. E' di fatto distrutta la rappresentaza politica dei beneficiari di quel pochissimo di Welfare che ancora riusciva stentatamente a sopravvivere nel ns Paese. Il progetto di legge portato avanti da Enrico Letta sancisce di fatto - ciò che d'altronde da tempo si era ben capito - la fusione tra PD e PdL nel partito unico delle multinazionali ed indirizza ai suffragi al 99% prossimi venturi connotanti ogni totalitarismo assoluto. E' l'esito del "saggio" pilotamento soprattutto mediatico dei vari scandali grandi e piccoli dell'affarismo politico economico e della sua "risoluzione" con mentalità da crisi: togliamo i soldi alla politica e così aggiustiamo le cose. Così si consegna la politica in mano alle banche ed alle multinazionali, a quelli la cui oscena politica economica è la vera responsabile della crisi. Si costruisce così una realtà Altra e ben peggiore rispetto a quella di qualsiasi Paese europeo, Grecia, Portogallo e Cipro incluse. Una realtà Altra e ben peggiore rispetto alla stessa Unione Europea ed in contrasto con le sue norme ed i suoi principi. Ieri, nella relazione annuale, il Governatore della Banca d'Italia, ha affermato che siamo tornati indietro di 25 anni: ebbene ha sbagliato il conto perché qui si sta tornando a prima dello Statuto Albertino, altro che 25 anni!
francesco latteri scholten.

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