mercoledì 12 giugno 2013

Grecia chocking: chiusa TV pubblica e tagliato segnale.



Fatto senza precedenti in Europa: a mezzanotte con un preavviso di sole due ore, con decreto governativo unilaterale, senza consultazione e tantomeno approvazione del Parlamento, pionieri dell'esercito hanno tagliato i cavi dei ripetitori della TV pubblica greca ERT e sugli schermi di tutte e tre le sue reti è apparso improvviso un significativissimo "no signal". Secondo il governo greco l'atto sarebbe stato compiuto su richiesta europea. In mattinata le reazioni al gesto inaudito ed inconcepibile sono state assai forti, sia presso tutte le emittenti pubbliche dell'Unione - per le quali è un precedente gravissimo ed estremamente sinistro - sia presso il Parlamento dell'Unione. Qui l'intervento più significativo ed autorevole è stato quello di Daniel Cohn Bendit, che ricordiamo da giovane imberbe con il megafono al fianco di Jean Paul Sartre, ed ora valido europarlamentare dei Verdi oltre che importante filosofo francese. Cohn Bendit ha richiesto in particolare con forza e veemenza di sapere se sia vero che la richiesta di chiusura di ERT sia partita dalla Troika, gli è stato risposto, da parte di Rehn, che no. Pare a questo punto indispensabile una commissione d'inchiesta. Nel frattempo sono partite molteplici iniziative a sostegno economico ma soprattutto tecnologico di ERT per possibbilitare la ripresa almeno parziale delle trasmissioni, al qual fine diverse reti avrebbero messo a disposizione proprie frequenze sui satelliti. L'atto del governo greco - improvviso come un fulmine a ciel sereno - in qualche modo concreta le minacce del turco Erdogan contro i social media, in particolare Facebook. Il fatto gravissimo è in piena contraddizione tanto con tutte le singole costituzioni dei Paesi dell'Unione - compresa la stessa Grecia dove avrebbe dovuto prima comunque essere approvato dal Parlamento - quanto con quella dell'Unione in quanto tale. Da mezzanotte i cittadini greci sono perciò privati dell'informazione pubblica televisiva, in quanto lì le private non danno telegiornali, resta solo l'informazione su carta stampata, più lenta, e più manovrabile e comunque non in tempo reale. Anche su questa - al momento interrotta per l'immediato sciopero di quasi tutti i giornalisti - pende, come d'altronde sulla rete, la stessa spada di Damocle. Mutatis mutandis viene a mente il precedente di Cipro dove si sono messe direttamente le mani nei conti bancari dei privati cittadini, viene spontaneo l'accostamento ai fatti di piazza Taksin in Turchia. Premonizioni oscure. Mi viene - e con forza - spontanea e intrattenibile la domanda, gridata da Cohn Bendit nell' aula del Parlamento europeo, tratteggiata di cupo: ma in che Europa viviamo? Voglio sapere in che Europa viviamo! E, aggiungo, è Europa?

francesco latteri scholten.

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